Parma sta lavorando per ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici sul nostro territorio, ed entro la fine del 2020 il Comune approverà il Piano di Azione per l’energia sostenibile ed il clima (PAESC) contenente strategie ed azioni di mitigazione ed adattamento da attivare entro il 2030.
Tra gli stakeholders più attivi in tema di adattamento a livello locale c’è il CEA (Centro Etica Ambientale) che da anni studia gli effetti dei cambiamenti climatici sul nostro territorio.
A seguito del lavoro svolto nell’ambito del Forum Regionale sui Cambiamenti Climatici per la definizione di aree omogenee sotto il profilo climatico “Strategia di Mitigazione e Adattamento per i Cambiamenti Climatici”, sono state effettuate nuove analisi climatiche che hanno una forte valenza comunicativa.
Oggi ci sono nuovi dati e proiezioni climatiche su scala locale organizzate per le nove Province dell’Emilia Romagna e per le loro città capoluogo, che sono stati resi ufficiali a scala locale con uno studio comparato ai dati sul clima del passato recente e delle proiezioni climatiche al 2050, un risultato ottenuto con molti anni di studio grazie ad ARPAE Servizio IdroMeteoClima al cui interno opera anche un Osservatorio Clima.
L’analisi climatica basata su dati misurati negli ultimi sessanta anni e le proiezioni climatiche basate su modelli matematici dei prossimi trenta (2021-2050) sono oggi disponibili in Emilia Romagna al dettaglio delle dieci maggiori aree urbane e di otto macro-aree inizialmente chiamate Ambiti Territoriali Omogenei (SMACC) e più recentemente Aree Territoriali Omogenee.
Riguardo alle aree territoriali climaticamente omogenee in base alla gestione del “sistema regionale di allertamento per il rischio meteo idrogeologico, idraulico, costiero ed il rischio valanghe, ai fini di protezione civile”, si evince una soluzione che unisce la coerenza fra le politiche delle diverse aree amministrative e le effettive specificità climatiche espresse da ciascuna area.
La figura qui sopra mostra i territori omogenei in questione, con le aree di Collina e Crinale unificate allo scopo di rappresentare i soli quattro ambiti territoriali principali della Regione, il tutto disegnato su una cartografia ARPAE che rappresenta, a fini esemplificativi, la Temperatura massima estiva del venticinquennio 1991-2015. Risulta molto chiara la correlazione tra questi ambiti territoriali e la distribuzione del segnale climatico, con le Temperature massime più alte della Pianura rispetto alla corrispondente Collina-Crinale, come pure della Collina-Crinale est rispetto alla Collina-Crinale ovest.
Il 16 maggio 2020, nel contesto della presentazione delle Proiezioni Climatiche 2021-2050, il Presidio Organizzativo sul Cambiamento Climatico della Regione Emilia Romagna, ha ufficializzato la perimetrazione di otto aree territoriali omogenee che sotto il profilo climatico esprimono due gradienti territoriali.
I centri urbani maggiori, tutti ubicati negli ambiti di Pianura e Costa, si sottraggono a queste otto aree omogenee per effetto della loro distinta risposta alle pressioni del Cambiamento Climatico.
Sono poi stati stabiliti parametri rappresentativi e serie climatiche per le otto Aree Climatiche Omogenee e dieci Aree Urbane.
La rappresentazione delle aree omogenee su una base cartografica riportante i confini comunali permette la classificazione climatica dei singoli Comuni all’interno di una o più delle otto Aree Climatiche Omogenee.
Un Comune (es. di Collina) che per piccola parte del suo territorio si estende nell’ambito adiacente (nell’esempio Pianura o Montagna) viene classificato dalla Regione come appartenente ai due ambiti interessati esposti in ordine di importanza areale.
Nel parmense ciò succede per otto Comuni qui riposizionati nel solo ambito in cui ricade la stragrande parte (almeno il 90%) del proprio territorio. Invece i Comuni che ricadono in due ambiti territoriali, entrambi di estensione significativa, sono classificati dalla Regione come appartenenti ai due ambiti in questione scritti in ordine di importanza areale.
Ci si trova così di fronte a Comuni morfologicamente simili classificati in parte di Pianura e Collina e in parte di Collina e Pianura. In questi casi sono unificati sotto la dicitura Pianura e Collina.