Parma Capitale Italiana della Cultura 2020
Parma è la Capitale Italiana della Cultura 2020
Parma si è aggiudicata il Bando indetto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per il titolo di Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2020. Il dossier attraverso cui Parma ha presentato al Ministero la propria candidatura è un programma che contiene una visione di città profonda e condivisa, trentadue progetti che vedono protagoniste le maggiori istituzioni culturali di Parma divisi in quattro tipologie: produzioni, cantieri, rassegne ed esposizioni.
Il claim della candidatura “La cultura batte il tempo” significa intendere la cultura nel suo senso più ampio, vivo e produttivo, fattore decisivo nel processo di negoziazione che le diverse dimensioni temporali e sociali reclamano: la cultura scandisce il tempo di vita della città e nel far questo favorisce l’abbattimento degli steccati storici e sociali che rendono complicate le forme di dialogo.
Il logo della candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura 2020 è stato realizzato dal designer Franco Maria Ricci a cui ancora una volta è stato affidato il delicato compito di sintetizzare in una immagine rappresentativa il significato di un intero progetto.
Il Comitato Parma 2020 è composto da: Comune di Parma, Provincia di Parma, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio di Parma, Università di Parma, Complesso Monumentale della Pilotta, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Parma e Piacenza, Prefettura di Parma, Diocesi di Parma, Fondazione Cassa di Risparmio di Parma, Fondazione Monte di Parma, Fondazione Città Creativa UNESCO, Unione Parmense degli Industriali, “Parma, io ci sto!”, Ente Fiere di Parma, Consulta dei Popoli, Forum Solidarietà, EFSA – European Food Safety Agency, Fondazione Collegio Europeo di Parma e Scuola per l’Europa di Parma.
Il comitato scientifico che ha sostenuto la candidatura di Parma a Capitale Italiana della Cultura 2020 vanta nomi di primissimo livello quali Bernardo Bertolucci, Giulia Ghiretti, Anna Pirozzi, Elisabetta Pozzi, Franco Maria Ricci, Giacomo Rizzolatti e Massimo Spigaroli.
Hanno condiviso il percorso e aderiscono al dossier di candidatura per Parma 2020: BDC – Bonanni Del Rio Catalog, Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo (CAPAS), Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC), Conservatorio di Parma, Consorzio Solidarietà Sociale di Parma, Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma, Fondazione Museo Ettore Guatelli, Europa Teatri, Fondazione Arturo Toscanini, Fondazione Barilla Center for Food&Nutrition, Fondazione Magnani Rocca, Fondazione Prometeo, Fondazione Teatro Regio, Fondazione Teatro Due, Associazione per il Circuito dei giovani artisti italiani (GAI), Labirinto della Masone, Lenz Fondazione, MUS-E Parma, Musei del Cibo, Parma 360, Parmafrontiere, Solares Fondazione delle Arti, Teatro del Cerchio, Teatro delle Briciole, Teatro del Tempo.
Il dossier è stato curato da Comune di Parma e Promo PA Fondazione, il coordinamento e la redazione sono di Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, e Francesca Velani, Vicepresidente Promo PA Fondazione e Direttore LuBeC – Lucca Beni Culturali .
La validità formale di ogni candidatura e dei singoli dossier verranno esaminati da una giuria di sette esperti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti e della valorizzazione territoriale e turistica per selezionare, a fine novembre, tra le trentuno città concorrenti, le dieci città finaliste che saranno invitate a un incontro di presentazione pubblica e approfondimento. La città Capitale Italiana della Cultura 2020 sarà scelta, anche sulla base dei risultati di questi colloqui, entro il 31 gennaio 2018.
Obiettivo
La candidatura rappresenta per Parma una preziosa occasione per prendere coscienza della forza culturale insita nella città, per tracciare il percorso programmatico da seguire nei prossimi anni, sostenendo, incoraggiando e valorizzando l’autonoma capacità progettuale nel campo della cultura, affinché si comprenda il valore che la cultura gioca per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.
Quando
2017/2018
Settore
Cultura – Assessore Michele Guerra