Il 30 Aprile si è tenuto presso il Politecnico di Milano, nella sede distaccata di Piacenza, l’evento di chiusura del progetto “Efficity: sistemi energetici efficienti per distretti urbani intelligenti”, a cui ha collaborato come partner anche il Comune di Parma.
Durante il workshop i rappresentanti di Parma Futuro Smart, Arch. Enzo Bertolotti e Ing. Marco Mordacci, assieme ad altri attori del settore, hanno discusso di come la digitalizzazione, applicata alla fase progettuale dei sistemi energetici in ambito urbano e alla loro gestione, contribuisca allo sviluppo di un modello di città più efficiente e sostenibile, con l’obiettivo quindi di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2.
In particolare, grazie alle attività di EffiCity è stata sviluppata una piattaforma software per l’ottimizzazione del progetto, della gestione e del controllo di sistemi e di reti energetiche intelligenti, sia convenzionali sia integrate con fonti rinnovabili, a servizio sia di distretti urbani che di edifici pubblici e commerciali; durante l’incontro sono stati presentati i risultati dell’applicazione di tali soluzioni a tre casi-studio nella nostra Regione: un campus universitario, un ospedale ed un quartiere residenziale.
Dalle prime analisi svolte emerge che, in generale, grazie ad una ottimizzazione nella gestione di impianti energetici integrati al servizio di quartieri nuovi o da riconvertire, gruppi di condomini, campus universitari e nuove strutture sanitarie, si possono ottenere risparmi economici connessi all’uso di energia fino al 21 per cento rispetto al caso di partenza, ed una riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra fino al 22 per cento.
Il progetto Efficity è co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il Bando per Progetti di ricerca industriale strategica in ambito energetico, emesso in attuazione al POR-FESR 2014-2020.
Con il coordinamento del LEAP, oltre al Comune di Parma, al progetto hanno collaborato i centri Cidea dell’Università degli Studi di Parma e Ciri Frame (Fonti Rinnovabili, Ambiente, Mare ed Energia) dell’Università di Bologna e Confindustria Emilia-Romagna Ricerca.